Smart working e rischio stress lavoro correlato

COS’È LO STRESS DA LAVORO CORRELATO?

Si definisce stress da lavoro correlato, “la percezione di squilibrio avvertita dal lavoratore quando le richieste del contenuto, dell’organizzazione e dell’ambiente di lavoro, eccedono le capacità individuali per fronteggiare tali richieste”.

In generale, lo stress derivante dal lavoro, può avere effetti positivi sulla rendita di una prestazione solo se contenuto in dosi accettabili. Un’esposizione prolungata a fattori stressogeni oltre la soglia, per contro, è fonte di rischio per la salute del lavoratore con la conseguente perdita di efficienza sul lavoro.

L’ORDINAMENTO E LO STRESS LAVORO CORRELATO

Il nostro ordinamento prende atto di questa disfunzione. Infatti, all’interno del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, essa assume un’autonoma rilevanza nella misura in cui, all’art. 28 si dispone che:

il documento di valutazione dei rischi (DVR) predisposto dal datore di lavoro (ai sensi dell’art. 17, comma 1) deve riguardare, tra gli altri, anche i rischi collegati allo stress lavoro-correlato.

Si consideri a tal proposito che il DVR dovrà altresì contenere: la relazione sui rischi; l’indicazione e la programmazione delle misure di prevenzione; l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure ed a tal fine l’individuazione dei ruoli.

Non si tratta di disposizioni puramente indicative. Infatti, in caso di inadempienza sono previste sanzioni:

  • per omessa redazione del DVR: l’arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da € 2.792,06 a € 7.147,67;
  • per incompleta redazione del DVR con omessa indicazione delle misure ritenute opportune al fine di garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza: ammenda da € 2.233,65 a € 4.467,30.

CHE RAPPORTO C’È TRA L’EMERGENZA COVID -19, LO SMART WORKING ED IL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO?

In questo ultimo anno abbiamo vissuto una fase di profondo mutamento nell’organizzazione e gestione di orari e tempi di lavoro. Questo ha evidentemente comportato ripercussioni anche sul benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori.

I cambiamenti generano stress, ma il modo di affrontarlo dipende dalla soggettività. Occorre riflettere sulle cause di stress legate ai nuovi aspetti organizzativi del lavoro, come lo smart working, e sulle possibili misure di prevenzione del Datore di lavoro a beneficio di miglior rendita e del benessere.

A tal proposito, la recente Indagine CGIL 2020 effettuata su oltre 6000 rispondenti che hanno lavorato in smart working, ha dimostrato che solo nel 2% di casi, la formazione aziendale è intervenuta a supporto della gestione di stress, emozioni, ansia.

Quello che si vuole evidenziare è che lo stress da lavoro correlato può diventare pericoloso e diminuire la performance sul lavoro. La previsione del rischio deve inoltre tener conto dei cambiamenti intervenuti nel periodo emergenziale.

I piani di intervento possono riguardare, a titolo esemplificativo:

  • Iniziative legale alla comunicazione efficace delle informazioni ai dipendenti
  • Formazione per l’acquisizione delle competenze tecniche legate allo smart working
  • Supporto psicologico
  • Interventi formativi e di coaching volti al benessere dei lavoratori.

Il consiglio non può essere certamente quello di evitare le nuove forme di lavoro agile, con gli innumerevoli benefici che comportano. Diversamente, un team di esperti in materia potrà delineare un piano di intervento che, in linea con le disposizioni in materia di salute dei lavoratori, aumenterà il livello di soddisfazione dei lavoratori e, conseguentemente, la loro efficienza.

———————————–

Articoli simili