SMART WORKING E STRAORDINARIO: E’ POSSIBILE EFFETTUARE LAVORO STRAORDINARIO IN SMART WORKING?

Tra i temi più “caldi” che ruotano attorno allo smart working, vi è la possibilità o meno di effettuale lavoro straordinario. Ciò ha conseguenze sul riconoscimento di retribuzione “extra”.

Forse perché siamo troppo ancorati al concetto di orario di lavoro, ad una retribuzione commisurata al numero di ore lavorate e concettualmente è complicato discostarsene.

Come anticipato, tuttavia, in uno dei nostri recenti post, lo smart working è un cambio di prospettiva, che prevede una revisione globale dei tradizionali concetti cui siamo abituati con particolare riguardo alla retribuzione, alla gestione del tempo e all’orario di lavoro.

SULLA RETRIBUZIONE…

Quanto alla retribuzione, è doveroso ricordare che il lavoratore che lavora in smart working ha diritto a percepire la stessa retribuzione del dipendente che compie la sua prestazione lavorativa in modo tradizionale.

…E SULL’ORARIO DI LAVORO

Quando la prestazione avviene con modalità “agile”, la legge 81/2017 stabilisce che l’attività deve essere svolta nel rispetto dei limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale, stabiliti dalla legge o dalla contrattazione collettiva.

Inoltre, riguardo alle forme di esercizio di potere del datore di lavoro, la medesima legge citata prevede che l’accordo individuale deve stabilire i periodi di riposo nonché le misure tecniche ed organizzative necessarie ad assicurare il c.d. diritto alla disconnessione.

E’ POSSIBILE PREVEDERE STRAORDINARI NELL’ACCORDO SCRITTO DI SMART WORKING?

Non è escluso, teoricamente, che possa essere concesso di svolgere straordinari anche in smart working. Infatti, può

accadere che datore di lavoro e lavoratore concordino su tale possibilità con conseguente riconoscimento di un aumento salariale.

Tuttavia, le prassi aziendali sin’ora riscontrate dimostrano che, normalmente, viene negata la possibilità di svolgere lavoro straordinario in smart working.

Ciò si spiega prevalentemente in ragione della difficoltà a tenere un calcolo preciso sul monte ore prestato.

Non è un caso che, nel settore pubblico, il computo degli straordinari è stato vivamente sconsigliato con la Circolare della Funzione Pubblica 2/2020 poiché ritenuto “difficilmente compatibile con la strutturazione del lavoro agile”.

Questa seconda soluzione si ritiene maggiormente condivisibile soprattutto se rapportata alle caratteristiche e peculiarità della disciplina in questione.

Occorre infatti tenere a mente che, lo smart working, si fonda sul riconoscimento delle capacità del lavoratore necessarie a renderlo autonomo nell’ organizzazione del lavoro.

Si inquadrata quindi la prestazione sulla base di obiettivi contrariamente che su un mero conteggio delle ore lavorative impiegate.

LA SOLUZIONE

La soluzione a cui si vuole giungere, non è certamente quella di negare che al lavoratore vada riconosciuto un premio in termini anche economici laddove il suo impegno sia superiore rispetto a quanto previsto contrattualmente.

Tuttavia, corrispondere una maggior retribuzione esclusivamente in funzione del maggior tempo dedicato al lavoro, appare in contrasto con la logica dello smart working che mira piuttosto alla realizzazione di obiettivi predeterminati.

Più aderente alla ratio in tema, potrebbe essere la previsione di riconoscimenti extra proprio in relazione al conseguimento di obiettivi predeterminati.

D’altra parte, questa soluzione sembra preferibile anche in ragione della difficoltà ad effettuare un computo preciso dell’orario di lavoro effettivo.

E’ consigliabile approfittare di questo periodo emergenziale, nel quale gli adempimenti sono semplificati, per organizzare la previsione di accordi scritti di smart working. Occorre interrogandosi sulla propria organizzazione, le attività, la gestione dei dipendenti, gli strumenti necessari ad una maggiore profittabilità. Ciò al fine di essere preparati quando gli adempimenti formali torneranno ad essere obbligatori cessata la fase di emergenza.

Molte aziende che hanno saputo cogliere fin da subito gli innumerevoli benefici lo hanno già fatto dotando i dipendenti di strumenti idonei, gestendo la privacy, rivedendo i regolamenti e le policy interne, coinvolto fisioterapisti a distanza, informatici e psicologi, introducendo in sostanza una vera e propria task force di professionisti, altrettanto agile, per la piena realizzazione di un lavoro davvero smart!

Ricordiamo, infine, che è sempre a disposizione dei nostri lettori l’elaborato dal titolo “SMART WORKING: DOMANDE FREQUENTI”. Potrete consultare le domande più frequenti in tema di smart working e che si tratta di un contributo totalmente gratuito. Per averlo sarà sufficiente inviare una richiesta compilando il form contatti https://studiolegalemigliazza.it/contatti/ vi verrà inviato quanto prima!

Attendiamo di leggervi numerosi!

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